Obiettivo RAEE: un convegno sul futuro del Sistema RAEE in Italia

DiGiovanna Di Mauro

Obiettivo RAEE: un convegno sul futuro del Sistema RAEE in Italia

Obiettivo RAEE: un convegno sul futuro del Sistema RAEE in Italia

Con una ricerca e un incontro tra tutti i rappresentanti della filiera, Ecodom fa il punto sugli obiettivi fissati dalla nuova Direttiva europea sui RAEE.
Lo scorso 21 novembre a Roma si è tenuto il convegno: “Obiettivo RAEE: la raccolta, il Sistema, l’industria”, promosso da Ecodom per presentare la ricerca “I RAEE domestici generati in Italia. Analisi su volumi, tipologie e abitudini di dismissione dei rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche” (effettuata da United Nations University – Institute for Sustainability and Peace – in collaborazione con il Politecnico di Milano e Ipsos) e come occasione di confronto e dibattito sulle criticità e le prospettive di sviluppo del Sistema RAEE italiano, anche in vista del recepimento della nuova Direttiva europea.
Tra i partecipanti (oltre un centinaio) sono intervenuti tutti gli stakeholder del Sistema RAEE: Produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, Organismi di controllo, Enti Locali, Imprese di servizi ambientali, Sistemi Collettivi, Centro di Coordinamento RAEE, Fornitori di logistica e trattamento, Distributori, Associazioni ambientaliste e dei Consumatori.
I lavori sono stati aperti da Paolo Falcioni, Vice Presidente di Ecodom, che ha sottolineato come la ricerca sui RAEE domestici generati in Italia rappresenti di fatto un’analisi inedita sul “mercato potenziale” della filiera di raccolta e riciclo dei RAEE nel nostro Paese.
Lo studio, grazie all’indagine svolta da Ipsos, fornisce inoltre interessanti spunti di riflessione in merito al comportamento degli italiani nella fase di dismissione delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche e sui canali lungo cui i RAEE sono indirizzati, offrendo importanti indicazioni su come migliorare o aumentare la raccolta dei RAEE e su quali ambiti lavorare per un ulteriore sviluppo del Sistema (si veda in merito l’intervista a Nando Pagnoncelli di Ipsos per la rubrica E-talk).
L’altro obiettivo era, come detto, dare un contributo nell’ambito del recepimento della nuova direttiva europea, in particolare in merito alle modalità per definire gli obiettivi di raccolta: ciascuno Stato Membro dovrà infatti scegliere tra un target basato sul “put on the market” (cioè una percentuale dell’immesso sul mercato nei tre anni precedenti) o un target basato sui “WEEE arising” (cioè una percentuale dei RAEE che annualmente si generano in Italia). La prima modalità è certamente di semplice attuazione, ma è basata su una correlazione (quella tra immesso sul mercato e quantità di RAEE da gestire) che presenta numerose aree di incertezza. La ricerca dimostra, invece, che è possibile calcolare la quantità di RAEE generata annualmente e quindi adottare la seconda modalità di definizione del target, stabilendo in modo più accurato gli obiettivi che il nostro Paese dovrà raggiungere. Un tema delicato, confermato dall’analisi, è del resto la dimostrata esistenza di “flussi complementari”, paralleli a quelli ufficiali, non sempre perfettamente legali e spesso ambientalmente poco corretti, che contribuiscono al disallineamento tra le quantità che risultano già oggi raccolte da Enti Locali e Distributori – in totale  11,2 kg/abitante – e quelli poi consegnati al Sistema RAEE – solo 4,29 kg/abitante (su questo aspetto e sui contenuti più significativi della ricerca si veda l’intervista a Federico Magalini di UNU, coordinatore dello studio).
Al convegno sono intervenuti anche due importanti esponenti delle Istituzioni che non solo hanno espresso un giudizio decisamente positivo sull’operato di Ecodom e dell’intero Sistema RAEE ma sono entrati nel merito di alcune questioni chiave: per il Consigliere Massimiliano Atelli, Capo dell’Ufficio Legislativo del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, intervenuto come portavoce del Ministro Corrado Clini, “la legislazione comunitaria oggi chiede numeri ambiziosi, ovvero l’obiettivo di raccolta dell’85% dei RAEE generati a partire dal 2019. Un traguardo estremamente importante che ci da la misura del percorso che ancora resta da compiere e che richiede uno sforzo comune, collettivo. Uno sforzo cioè che deve promuovere comportamenti più coerenti con lo sviluppo dell’Industria del riciclo – si pensi agli elettrodomestici che ancora rimangono per inerzia nelle nostre case, e sono quindi sottratti al riciclo; uno sforzo questo che non può essere stimolato da un decreto e che può essere promosso dalla collettività. D’altra parte il Legislatore, e le Istituzioni in generale, possono e devono accompagnare tale percorso”.
Il Senatore Antonio d’Alì, Presidente della XIII Commissione Territorio, Ambiente e Beni Ambientali del Senato, ha manifestato un “cauto ottimismo” sul fatto che, entro la fine della Legislatura possa ottenere anche l’approvazione della Camera, dopo quella del Senato, “il disegno di legge tanto atteso dagli attori del Sistema RAEE che contiene da un lato le semplificazioni operative e l’organizzazione dei Centri di Raccolta, dall’altro l’espunzione della data di scadenza dell’attuale procedura di finanziamento del Sistema RAEE, incompatibile anche alla luce dei volumi di RAEE ad oggi riciclati. Del resto in questa stessa Legislatura è stato approvato “l’uno contro uno”, importante tassello per l’incremento della raccolta. Ulteriori provvedimenti hanno inoltre consentito l’allargamento della normativa riguardante lo stoccaggio e la commercializzazione dei prodotti ottenuti dal riciclo affinché le aziende che utilizzano il materiale proveniente dalla raccolta differenziata abbiano un respiro maggiore e non siano strangolate dalle condizioni di mercato.
Siamo convinti
– ha proseguito d’Alì – che il rifiuto sia una risorsa e che il riciclo sia una delle componenti essenziali in una società moderna, e il nostro Paese in questo ha delle punte di eccellenza, se pure anche molta strada da fare ancora”.
L’evento si è chiuso con una vivace tavola rotonda sugli aspetti più critici della nuova Direttiva RAEE: i Produttori erano rappresentati da Gianluca Littarru di CECED; per i Distributori è intervenuto Pierluigi Bernasconi di AIRES; e per gli Enti Locali, Filippo Bernocchi di ANCI (relativamente ai contenuti del dibattito si rimanda all’articolo pubblicato nella rubrica  E-events).
L’auspicio di Ecodom è che da una condivisione dei dati della ricerca e da quanto emerso dal convegno possa iniziare un lavoro congiunto tra tutti gli attori della filiera per arrivare a un Decreto di recepimento della Direttiva semplice ed efficace, in grado di rinforzare e migliorare il Sistema RAEE nel nostro Paese.
fonte http://www.ecodom.it/e-magazine/e-magazine_articoli.aspx?IdRubrica=1&IdArticolo=147

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