Rapporto Ecomafia 2012, la criminalità ambientale segna un +10%

DiGiovanna Di Mauro

Rapporto Ecomafia 2012, la criminalità ambientale segna un +10%

di Francesco Petrucci

Aumento degli incendi boschivi, dei reati contro la fauna e di quelli che incidono sulla filiera agroalimentare, e una crescita generale dei reati ambientali accertati nel 2011 (+9,7% rispetto al 2010): questi alcuni dati delRapporto Ecomafia 2012 di Legambiente presentato il 4 luglio a Roma.
Frutto del lavoro dell‘Osservatorio nazionale ambiente e legalità di Legambiente il Rapporto Ecomafia traccia ogni anno — con dati precisi e oggettivi risultanti dalle inchieste della Magistratura e delle forze dell’ordine — il quadro della criminalità ambientale. Se sono diminuite rispetto al 2010 le inchieste per traffico illecito di rifiuti, sono aumentate le aziende coinvolte e rimane alto il numero degli arrestati. 346mila tonnellate di rifiuti gestiti illegamente sono stati sequestrati nel 2011.
Il libro traccia anche uno sguardo ai mercati internazionali dell’ecomafia, fotografando la situazione dei traffici internazionali dei rifiuti, punibili exarticolo 260, Dlgs 152/2006. Una particolare attenzione viene dedicata alle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia, laddove la criminalità organizzata sembra stia mettendo le mani sui lucrosi appalti dell’Expo 2015.

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