Archivio annuale 30 Giugno 2012

DiGiovanna Di Mauro

Trattamento dell’acqua potabile: regole e norme tecniche per la tutela dei consumatori

La riscoperta dell’acqua del rubinetto – dovuta anche all’attuale congiuntura economica che fa stringere i cordoni della borsa alle famiglie italiane –  sta registrando un incremento senza precedenti. Secondo una ricerca di Aqua Italia (l’associazione che raggruppa le aziende del settore del trattamento dell’acqua) commissionata all’Istituto indipendente CRA (Customized Research & Analysis) riguardante appunto la propensione degli italiani a bere acqua del rubinetto,  il 75,5% della popolazione sceglie l’acqua a “km zero” confermando il trend positivo rilevato nelle precedenti edizioni dell’indagine.
Sempre più frequentemente, inoltre, gli italiani decidono di “trattare” l’acqua del rubinetto affidandosi ad apparecchiature e sistemi per la sua depurazione: impianti a osmosi inversa, filtri per il cloro, addolcitori e caraffe filtranti. Tutti questi dispositivi possono ora finalmente contare su regole certe.
Dal 23 marzo scorso, infatti, in seguito all’entrata in vigore del Decreto del Ministero della Salute 25/2012 sulle “Disposizioni tecniche concernenti apparecchiature finalizzate al trattamento dell’acqua destinata al consumo umano”, i consumatori hanno maggiori garanzie di acquistare impianti, sistemi e apparecchi sicuri e – soprattutto – efficaci, anche grazie all’aiuto delle norme tecniche.
Il nuovo Decreto prevede infatti che tutte le apparecchiature immesse sul mercato debbano essere accompagnate da manuali di istruzioni per l’uso e la manutenzione molto chiari e precisi, e che la pubblicità non potrà in alcun modo essere ingannevole esaltando depurazioni inesistenti o improbabili miglioramenti della qualità dell’acqua.
Addio alle dichiarazioni generiche: il materiale informativo dovrà aiutare i consumatori ad effettuare scelte consapevoli. Potranno infatti essere immesse sul mercato solo apparecchiature che assicurino – per tutto il loro ciclo di vita – le prestazioni dichiarate. Inoltre, nella documentazione che accompagna il prodotto, i riferimenti alle prestazioni devono riguardare “esclusivamente sostanze e/o elementi e/o parametri biologici testati sperimentalmente, ovvero essere documentati da letteratura comunemente accettata a livello internazionale” (ad esempio le norme tecniche europee EN e linee guida OMS). Infine l’installazione degli apparecchi dovrà essere effettuata da imprese abilitate che dovranno rilasciare un’apposita dichiarazione di conformità.
Proprio a livello di normazione tecnica da anni si registra un’intensa attività tesa a garantire la qualità e la sicurezza di queste apparecchiature, che ha portato alla pubblicazione di una serie di norme tecniche europee – adottate in Italia dall’UNI – che coprono tutti i requisiti prestazionali, di sicurezza e i metodi di prova di queste apparecchiature.
Citiamo ad esempio la norma UNI EN 13443 sui filtri meccanici, la UNI EN 14743 sugli addolcitori, la UNI EN 14812 sui sistemi per il dosaggio dei prodotti chimici e la UNI EN 15219 sui dispositivi di rimozione dei nitrati.
A queste norme di prodotto va aggiunta la UNI EN 15161 che definisce i requisiti di installazione, di verifica della funzionalità durante l’esercizio, di gestione della manutenzione e della riparazione degli apparecchi per il trattamento domestico dell’acqua.
Queste ed altre norme (vedi tabella >>) sono state elaborate dal comitato tecnico europeo CEN/TC 164 “Water Supply” al quale l’Italia partecipa con i propri esperti per pervenire alla definizione di documenti tecnici riconosciuti e condivisi.
Secondo Lorenzo Tadini – presidente di Aqua Italia – “le norme tecniche europee costituiscono degli affidabili metodi di prova per le prestazioni delle apparecchiature di trattamento dell’acqua garantendo così l’installatore, il manutentore ma soprattutto il cliente finale, circa la qualità e l’affidabilità dei prodotti acquistati. Nella fase di sviluppo delle norme tecniche sopra citate si è posta particolare attenzione alla durata, resistenza e sicurezza dei prodotti senza dimenticare aspetti economici e di crescente interesse quali ad esempio una attenzione particolare alla riduzione del consumo di acqua e rigeneranti”.

DiGiovanna Di Mauro

Corso UNI a milano il 9 luglio pv: sistemi per il controllo di fumo e calore, la nuova UNI 9494-1

La UNI 9494-1:2012 è la prima di una serie di norme relative ai sistemi per il controllo di fumo e calore (“Progettazione e installazione dei Sistemi di Evacuazione Naturale di Fumo e Calore”).
Questa norma tecnica costituisce un’importante novità per la progettazione e la realizzazione a regola d’arte di questi impianti, fornendo nuove indicazioni al fine di installarli e renderli operativi in sicurezza.
Il documento si inserisce in un quadro normativo articolato e rappresenta uno strumento fondamentale per applicare le regole tecniche di prevenzione incendi per le attività commerciali soggette al decreto 27 luglio 2010 (prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio delle attività commerciali con superficie superiore a 400 mq).
La norma contiene, oltre ai criteri di dimensionamento e scelta dei componenti, una descrizione dettagliata della documentazione da predisporre in fase di progettazione e dopo l’esecuzione dell’opera.
Il corso (vedi scheda >>) organizzato da UNI, in calendario a Milano lunedì 9 luglio, si propone di fornire gli strumenti e le informazioni necessarie per utilizzare correttamente la parte 1 della nuova norma UNI 9494. Verrà evidenziato il cambiamento rispetto alla norma precedente e si metteranno in luce i punti di integrazione e convergenza con altre norme di settore.
Verranno inoltre fornite indicazioni riguardanti le più importanti norme europee e le principali disposizioni legislative italiane al fine di evidenziare l’importanza della sua applicazione.

DiGiovanna Di Mauro

Scoperto super materiale che riesce a essere carico allo stesso tempo elettricamente e magneticamente

Fino ad ora si sapeva che un materiale può essere polarizzato magneticamente oppure elettricamente, ma mai contemporaneamente entrambe le cose. Fino ad ora, appunto, poiché una nuova ricerca del Niels Bohr Institutedell’Università di Copenhagen ha permesso di scoprire unsuper-materiale che riesce a essere carico allo stesso tempo elettricamente e magneticamente, aprendo nuove possibilità nella realizzazione di nuove tipologie di sensori.
La scoperta, pubblicata su Nature Materials, realizza praticamente una tipologia di studio già inaugurata negli anni Sessanta, quando ricercatori sovietici avevano scoperto materiali detti “multiferroici”, tuttavia irrealizzabili non esistendo una tecnologia adeguata.
Il materiale è un raro composto del ferro presente in natura, TbFeO3, studiato utilizzando una potente radiazione neutronica in un campo magnetico. Abbassando la temperatura a un livello vicino allo zero assoluto (-271 °C) si è scoperto che gli atomi del materiale si dispongono una struttura reticolare costituita da file di terbio separate da atomi di ferro e di ossigeno. Questi reticoli sono noti, ma non lo sono i loro domini magnetici, ossia le regioni in cui gli atomi hanno i loro momenti magnetici allineati e nello stesso verso. Normalmente, i domini si trovano disposto in modo confuso, ma in questo caso i ricercatori hanno osservato che si dispongono dritti come una freccia alla stessa distanza tra di loro. “Siamo rimasti sbalorditi quando abbiamo scoperto questo fenomeno”, ha spiegato Kim Lefmann, tra gli autori della ricerca.
Gli esperimenti compiuti presso il centro di ricerca neutronica Helmholtz-Zentrum a Berlino, in collaborazione con altri scienziati tedeschi e olandesi, hanno permesso di arrivare a comprenderele caratteristiche generali del materiale e un’immagine più precisa delle relazioni tra le sue proprietà fisiche e la struttura atomica. Secondo i modelli elaborati, le pareti di terbio interagiscono scambiandosi onde di spin (magnetismo), trasferite attraverso il reticolo magnetico del ferro. “Il risultato è qualcosa di simile a un potenziale di Yukawa, che conosciamo in fisica nucleare e delle particelle. In un certo senso, il materiale mostra le stesse forze che tengono insieme le particelle nel nucleo atomico”, ha spiegato Heloisa Bordallo, che ha partecipato allo studio. “È proprio questa interazione tra il metallo di transizione, il ferro, e un membro delle cosiddette terre rare, il terbio, che svolge un ruolo centrale per le proprietà magneto-elettriche del materiale”.
V.R.
fonte http://www.chimici.info/Il-materiale-carico-allo-stesso-tempo-elettricamente-e-magneticamente_news_x_11834.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter_chimici_25_28_06_2012

DiGiovanna Di Mauro

Seminario a Milano il 4 luglio pv: LE NUOVE NORME SULLE TERRE E LE ROCCE DA SCAVO

Presso EcoNomos P.zzale Rodolfo Morandi 2
scarica programma Progr_TERRE
scheda iscrizione Sch_iscr_TERRE
Quali novità sono state introdotte nella complessa e articolata disciplina delle terre e rocce da scavo?
Quali effetti produrrà l’interpretazione autentica della nozione di “suolo”, che ora comprende anche i materiali di riporto?
A quali condizioni le terre e rocce da scavo potranno essere gestite come sottoprodotti e non come rifiuti?
In quali casi il riutilizzo delle terre e rocce da scavo è escluso dal campo di applicazione della normativa sui rifiuti?
Quali sono i nuovi adempimenti previsti per il riutilizzo delle terre e rocce da scavo in luoghi diversi da quelli nei quali sono state scavate?
Come deve essere gestito il “materiale tolto d’opera” derivante dalla manutenzione delle infrastrutture?
Quali sono gli adempimenti previsti dal SISTRI per i rifiuti da manutenzione classificati come pericolosi
Questi sono solo alcuni dei temi che verranno dettagliatamente esposti nel corso del seminario.
Il docente è uno dei più qualificati esperti del settore.
Il seminario sarà caratterizzato da un’impostazione operativa – consolidata grazie ad una ventennale esperienza di assistenza alle imprese – finalizzata alla soluzione dei concreti problemi di gestione.
Il modulo formativo è particolarmente consigliato ai consulenti ambientali e alle imprese certificate ISO 14001, registrate EMAS o in procinto di raggiungere questi traguardi.
A tutti i partecipanti al seminario verrà rilasciato un attestato di partecipazione valido per ottenere la qualifica di Esperto Ambientale Certificato.
fonte http://www.tecnici.it/aggiornamento-scheda-28877.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter_tecnici_25_27_06_2012

DiGiovanna Di Mauro

Workshop a Roma il 13 luglio pv: La norma Uni 11352 per le Esco: opportunità e strumenti per l’efficienza energetica della nuova norma in discussione

scarica programma ESCO uni_11352_roma
Il 13 luglio a Roma, presso il Centro Congressi Cavour, si terrà un workshop gratuito sul tema “La norma Uni 11352 per le Esco: opportunità e strumenti per l’efficienza energetica della nuova norma in discussione”. Il laboratorio è organizzato congiuntamente da AssoEsco, FederUtility, FederEsco, Fire, Cti e Certiquality. Nel contesto economico attuale, dove occorre necessariamente pensare all’efficienza dei processi e dei servizi se si vuole rimanere in un contesto di mercato sempre più difficile, le Esco (Energy Service COmpany) rappresentano un’opportunità per le imprese che vogliano approcciare il tema dell’efficienza energetica come supporto per la competitività. Il Recente D.min. 7 Marzo 2012, evidenzia come criterio ambientale minimo per l’affidamento di servizi energetici per gli edifici della P.A. il rispetto da parte delle Esco dei requisiti della Norma Uni 11352 e Iso 14001 o Emas. La presentazione di una Certificazione di parte terza consente di rispettare automaticamente questo requisito. Anche nell’ambito del Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica Nazionale, si prospettano importanti incentivi e vantaggi per le EscoCertificate. In questo contesto fortemente competitivo, dove non sono presenti requisiti di ingresso particolari per accreditarsi, sono presenti quasi 2000 Esco. La Norma 11352 emanata nell’aprile 2010, vuole dare una garanzia alle imprese e alle P.A. che si affidano a Esco, di avere una corretta metodologia per effettuare tutte le attività proprie del settore quali ad es. rilascio dei Certificati bianchi, Diagnosi Energetiche, manutenzione impianti, ecc. Il tema è considerato prioritario anche dagli Enti di Accreditamento e Normazione, tanto che è in revisione la Norma Uni 11352 da parte del Cti che presenterà le principali novità previste. Il Convegno è rivolto a tutte le Esco che vogliano approfondire i requisiti della Norma e i vantaggi nella sua applicazione e alle Organizzazioni che vogliano comprendere come una Esco Certificata possa contribuire al miglioramento delle proprie performance Energetiche e come potranno beneficiare degli incentivi economici previsti. La partecipazione è libera e gratuita previa preiscrizione da effettuare sul sito di CertiQuality. V.R.
fonte http://www.tecnici.it/newsletters/view/10488/tecnici_.html?utm_source=archivio_newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter_tecnici_25_27_06_2012